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Pillola news
02/12/2025

Gli omaggi natalizi 2025

Autore:
Dott.Paolo meneghetti e Dott.ssa Vittoria meneghetti per Ratio

Con l’avvicinarsi delle festività natalizie e della chiusura dell’esercizio, le aziende stanno valutando la convenienza fiscale di sostenere costi per omaggiare clienti, fornitori e dipendenti.

La novità 2025 sta nel pagamento necessariamente tracciabile degli stessi.

L’art.1, co.81, lett. d) della Legge di Bilancio 2025 ha appunto introdotto un periodo all’art.108 del Tuir disponendo che sono deducibili se i pagamenti sono eseguiti con versamento bancario o postale o mediante altri sistemi di pagamento tracciabili.

Come consueto si possono avere queste casistiche:

- Omaggio acquistato e donato a terzi (clienti/fornitori)

- Omaggio acquistato e donato ai dipendenti

- Bene autoprodotto e donato a terzi (clienti/fornitori)

- Bene autoprodotto e donato ai dipendenti

Partendo dai primi 2 casi, i più consueti, il bene omaggiato al cliente/fornitore: se il costo unitario è superiore a 50 euro, l’azienda lo deduce ma con il limite delle spese di rappresentanza, e l’IVA è indetraibile, mentre se è inferiore a 50 euro il costo è deducibile senza limiti e l’IVA è detraibile. La successiva cessione gratuita è fuori campo IVA, nel primo caso, ossia per il bene superiore a 50 euro, ai sensi dell’art.2, comma 2, n.4, perché all’atto dell’acquisto non è stata operata la detrazione dell’imposta, mentre nel secondo caso, ossia per i beni inferiori a 50 euro, è fuori campo IVA ai sensi del medesimo riferimento normativo, perché esclusione espressamente prevista (costituiscono cessioni di beni le cessioni gratuite ad esclusione di quelli la cui produzione o commercio non rientra nella propria attività d’impresa se il costo non supera i 50 euro).

Si ricorda l’opportunità di documentare la cessione gratuita con DDT o documento simile che provi l’inerenza del costo.

Se invece il bene è omaggiato ai dipendenti dell’azienda non può considerarsi una spesa di rappresentanza ma viene considerato quale spesa per prestazione di lavoro dipendente. L’IVA dell’omaggio è indetraibile e la successiva cessione, fuori campo IVA.

I secondi 2 casi vedono invece l’azienda, per esempio produttrice di vini, omaggiare con una bottiglia di vino i propri clienti: in tal caso se il costo unitario è superiore a 50 euro, l’azienda lo deduce ma con il limite delle spese di rappresentanza, e l’IVA è indetraibile, mentre se è inferiore a 50 euro il costo è deducibile senza limiti e l’IVA è detraibile. La successiva cessione gratuita è imponibile IVA, a meno che l’azienda scelga di non detrarre l'IVA acquisti per non applicare poi l'IVA sulla vendita. Se invece la suddetta azienda produttrice di vini omaggia i dipendenti dell’azienda stessa di una bottiglia di vino, allora il costo è da considerarsi spesa per prestazione di lavoro dipendente e per la successiva cessione valgono le stesse regole esplicate per i terzi.

Per quanto riguarda gli omaggi ai dipendenti si ricorda che, se per l’impresa i relativi costi sostenuti sono deducibili (come prestazioni da lavoro dipendente, come sopra esplicato) in capo ai dipendenti i beni ricevuti vengono tassati (ex art. 51 co. 1 del Tuir), tuttavia non sono tassabili gli omaggi che nel periodo d’imposta non superino, assieme all’ammontare degli altri fringe benefit, l’importo di 258,23 euro ai sensi dell’art. 51 co. 3 del Tuir (elevato per il 2025 a 1.000 o a 2.000 euro per i dipendenti con figli fiscalmente a carico ex art. 1 co. 16-17 L. 213/2023).

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