La Cassazione con l'ordinanza n. 17415/2024 precisa che a condizione che ordinante e beneficiario siano titolari di conto di credito presso lo stesso istituto il pagamento eseguito all’IBAN sbagliato indicato dall’utente dev’essere valutato alla stregua dei rapporti tra la citata norma di carattere speciale e le regole di diritto comune che governano la responsabilità civile. Si tratta, cioè, di stabilire se la previsione secondo cui il prestatore di servizi di pagamento risponde solo dell’esecuzione dell’operazione di pagamento in conformità con l’IBAN fornito dal pagatore, possa spingersi fino al punto di mettere fuori gioco gli obblighi previsti dalla normativa generale in tema di correttezza e diligenza professionale. La suprema corte si è espressa in senso contrario disponendo a carico dell'istituto di credito il risarcimento del danno al pagatore.